S’inizia
con un “ sei grassa, sei sicura di stare bene vestita di rosso?”.
Si finisce
con “ sei brutta, non metterti il rossetto che sembri una prostituta, non
uscire!”.
È la violenza psicologica, un tipo di abuso sottile, mellifluo,
che
non lascia segni sulla pelle,
ma un segno profondo che giorno dopo giorno,
mina
la sicurezza di una donna.
Comprende abusi psicologici come le
intimidazioni,
le umiliazioni pubbliche e private, le continue svalutazioni,
i
ricatti emotivi, il controllo delle scelte personali
e delle relazioni
personali fino ad indurre la persona
ad allontanarsi da amici e parenti, sino
al completo isolamento.
In poche parole la manipolazione.
Da sempre mi batto per l’universo femminile, e anche se ieri è stata la giornata contro la violenza sulle donne,
io vorrei ricordare che anche oggi lo è e lo sarà anche domani
se la mancanza di rispetto che offende e mortifica la dignità,
si perpetua all'infinito,
senza che ci sia quella rivoluzione romantica
e necessaria nel rapporto uomo -donna.
Il conto delle vittime di femminicidio non si ferma, ma credetemi,
ogni giorno ricevo confidenze da donne che sono costrette a cambiare il loro modo di essere per evitare violenze fisiche,
senza capire che non c’è distinzione tra fisica e psicologica.
Solo all'apparenza.
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